Fairouz (in arabo significa “Turchese”) è il nome di un piccolo ristorante in Via Buonarroti 16, nel quartiere residenziale Wagner che accoglie dal 2017 i clienti in un ambiente dall’atmosfera elegante e mediorientale.
Una sala sui toni del rosso e arredata in stile libanese con tavoli distanziati che la rendono adatta anche per romantiche cene a due e un’accogliente veranda esterna per le calde serate estive.

Il momento della scelta
Si sceglie alla carta o ci si affida ai tre menu degustazione (Fairouz da 23€, Sabah da 28,50€ e Umm Kultum da 38€) nel weekend. Dal lunedì al venerdì pranzo con menù da 10/12 euro.
Il personale è disponibile a illustrare i piatti nel menù cartaceo, per la maggior parte molto elaborati. Il menù degustazione scelto è stato quello intermedio (il Sabah) che punta sulla varietà delle materie prime.

Insalate e entrée
- Tabbouleh di quinoa (prezzemolo, menta, pomodoro, cipollotto, quinoa, limone, olio evo)
Mezzeh freddi
- Hummus (crema di ceci e tahina)
- Moutabal (purea di melanzane arrostite e affumicate con salsa tahina e chicchi di melograno)
- Baba Ganouj (polpa di melanzane, prezzemolo, chicchi di melograno, peperone, melassa, olio evo)
- Mohammara (crema di peperone rosso, pangrattato, noci e granella di pistacchio)
- Lebnah Bi Nana Shoarma (crema di yogurt alla menta)
- Shawandra (insalatina di rape rosse e granella di pistacchio)
Mezzeh caldi
- Falafel (polpette fritte a base di ceci con spezie)
- Mahsi (verdure ripiene al curry con riso profumato alle erbe come menta, coriandolo, prezzemolo)
- Frike (burghul, grano duro affumicato, ceci e carote)
Il momento della degustazione
Le portate vegan friendly piacevolmente apprezzate di più da Fairouz sono state:
- il tabbouleh che rappresenta l’antipasto domenicale del popolo libanese;
- i falafel che rappresentano un’ottima fonte di proteine vegetali;
- l’hummus di ceci con la “Tahina”, una deliziosa salsa a base di semi di sesamo tostati, tritati e poi miscelati con olio fino a ottenere una crema.

Un caleidoscopio di colori, profumi e sapori libanesi in chiave vegetariana: verdure, legumi, insalate e ortaggi sono i principali ingredienti che potete trovare da Fairouz.
Tanti mezzeh ben presentati (antipasti freddi e caldi dalla consistenza cremosa) e accompagnati da pane arabo (khubz arabi) non lievitato per raccogliere le salse e le pietanze.

I più golosi non possono perdersi l’assaggio di un dolce tradizionale: la baklava.
Pasta fillo con ripieno di noci, pistacchi, mandorle o anacardi tritati. In Libano, non c’è una festa o un evento speciale dove non venga offerto in tutte le sue varianti.
Migliorare la brand reputation sul web
L’appetito vien… leggendo non solo sui social. Guardando il blog aziendale di Fairouz ci si accorge immediatamente della presenza di articoli datati e dell’assenza di risorse utili per i lettori.
Per trasformare il blog in una community si deve diventare una risorsa per loro offrendo il proprio supporto per risolvere un problema.

Non è possibile creare un buon piano editoriale senza avere chiaro l’obiettivo e la strategia. Le principali domande di approfondimento fondamentali per farsi portavoce del brand sono:
- Cosa contraddistingue il brand dai concorrenti? Qual è la Unique Selling Proposition?
- Quali sono le caratteristiche demografiche, gli interessi e i comportamenti delle target persona?
- Perché le persone dovrebbero scegliere i prodotti/servizi? A quali bisogni/desideri rispondono?
- Sono già in calendario promo, occasioni speciali di cui tenere conto e mettere nel calendario editoriale?
Raramente una strategia può funzionare senza la collaborazione da parte del cliente, sia esso un piccolo o un grande brand.
Una volta effettuata l’analisi esterna (non solo quella dei concorrenti, anche quella reputazionale) e interna di ogni account social è necessario impostare correttamente la social media voice del brand e il tono di voce che rappresenta l’applicazione della mission.
Come pianificare i contenuti su più piattaforme
Per costruire un efficace piano editoriale si può fare affidamento al modello di Russell Sparkman 1-7-30-4-2-1.
Non si tratta della sequenza di numeri con cui si chiama uno schema nel football americano, bensì di un sistema di calendarizzazione dei contenuti, da adattare alle specifiche esigenze.

1 – ogni giorno proponi aggiornamenti social che offrano valore alla community
Non limitarti alla mera creazione di tuoi contenuti, crea dialogo rispondendo ai commenti delle persone su blog e social. Confrontati anche su pagine affini alla tua e condividere le notizie che più ti interessano, lette da fonti autorevoli.
7 – una volta alla settimana scrivi almeno un contenuto sul blog
Concentrati sulla pubblicazione di consigli pratici per qualcosa o realizza un breve video che mostri un dettaglio dell’attività. Partecipa settimanalmente a discussioni del settore su LinkedIn per mostrare competenza in merito.
30 – una volta al mese è la cadenza ideale per la distribuzione della newsletter
La scrittura di un articolo approfondito o la registrazione di un podcast audio nel corso dell’intervista ad un collaboratore aziendale caricato in seguito su Spreaker sono contenuti utili da includere nella newsletter mensile.
4 – una volta a trimestre produci una serie di video correlati su uno stesso argomento
Potresti inserire il collegamento nel numero speciale della newsletter creato insieme a un ebook.
2 e 1 – Una o due volte all’anno riassumi in un ebook le peculiarità del territorio
L’importante è creare valore con la realizzazione di un contenuto utile per i seguenti 12 mesi.
Sei un ristorante piemontese e la Nocciola Piemonte IGP della varietà tonda gentile è un ingrediente essenziale per molti dessert? Spiega il segreto della sua piena riuscita che è tutto nella tostatura delle nocciole e nel non macinarle a grana troppo sottile. Mostra l’accompagnamento con lo zabaione arricchito con un altro splendido prodotto del territorio: il Moscato d’Asti.
Riassumendo…
Fairouz è stato in grado di soddisfare una prassi alimentare in gran voga nella zona ovest di Milano. Il menù sorprende, alla lettura, per quanti piatti vegetariani la cucina di quella sponda del Mediterraneo sappia produrre.
Tra mezzeh freddi e caldi c’è l’imbarazzo della scelta: dall’hummus shawarma, freddo (crema di ceci con tahina, straccetti di seitan saltati al rosmarino e pinoli tostati) al caldo mahshi (verdure ripiene al curry con riso profumato alla menta, coriandolo, prezzemolo).
Le zuppe, i dolci fatti in casa completano un menù ricco e variegato. Si possono bere tè, variamente speziato, o succhi freschi, oltre a vino e birre.
Nel profilo Instagram si pubblicano 9 post al mese e si ottengono poche interazioni perché non è ottimizzato per i tre motivi spiegati in questo articolo (Immagine del profilo e Biografia, Storie in evidenza e Feed).
Spesso i follower possono essere disinteressati ai contenuti perché il brand non conosce a fondo le sue buyer personas. Di conseguenza sarà difficile comprendere quali contenuti creare e su cosa puntare di più.
La foto serve a stimolare il like, mentre la caption il commento. Le interazioni nascono quando l’audience è interessata a una storia che si racconta o a qualcosa che si descrive.
Il mio consiglio è quello di non focalizzarsi sul numero dei follower. Inutile avere migliaia di follower che però non interagiscono o non sono interessati a quello che si offre. Piuttosto concentrarsi sui seguenti fattori:
- l’Engagement Rate (la media delle interazioni diviso il numero di follower);
- la copertura del profilo e dei post (quante persone vedono i post, la copertura media varia dal 20% al 40%);
- le interazioni con i post (like, commenti, numero di salvataggi e condivisioni, click sul link in bio e DM);
- la reach delle storie (quante persone le guardano, la media è circa del 10%);
- il numero di tap sulle menzioni.
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